POST IN EVIDENZA

Antea associazione ONLUS

Cari amici, questa sera vi voglio parlare di un argomento importante che riguarda, purtroppo, una grande quantità di persone nel mondo...

POST DEL BLOG

mercoledì 22 luglio 2015

BLS - MASSAGGIO CARDIACO

bls basic life support

BLS: Il Basic Life Support è un algoritmo (sequenza logica e coordinata di manovre) che deve essere applicato dai soccorritori ogni qualvolta si trovino di fronte ad un soggetto che: 
➢ Ha perso coscienza
➢ Ha una ostruzione delle vie aeree o è in arresto respiratorio
➢ È in arresto cardiaco ( assenza di segni di circolo )

Si tratta di manovre semplici che possono essere eseguite senza alcuno strumento o con l’utilizzo di mezzi aggiuntivi.
Queste manovre sono le stesse in ogni parte del mondo: sapere applicare la sequenza del BLS significa, quindi, parlare tutti la stessa lingua.

L’obiettivo del BLS è quello di prevenire l’arresto cardiaco nel soggetto che non ha attività respiratoria e il danno anossico cerebrale nel soggetto che non respira e non ha attività cardiaca mediante: - il pronto riconoscimento - il precoce allertamento del 118 - il precoce supporto del respiro e del circolo.

Il danno anossico cerebrale comincia dopo 4-5 minuti dall’arresto respiratorio e si aggrava progressivamente col perdurare dell’ipossia. Inoltre l’arresto respiratorio determina, dopo circa 4-8 minuti, l’arresto cardiaco (anche il cuore, senza ossigeno, si danneggia). Il BLS è, quindi, il mezzo per salvare l’encefalo, in attesa dell’arrivo dei soccorsi avanzati .

 Massaggio cardiaco esterno.

Una volta accertato l’arresto cardiaco, occorre cercare il punto per iniziare il massaggio cardiaco. Il punto di repere del massaggio cardiaco esterno MCE, si trova ponendo al centro del torace in corrispondenza dello sterno il calcagno della mano e su di essa si pone l’altra mano incrociando le dita in modo da sollevarle dal torace. 
Per l’esecuzione di un MCE efficace, il soccorritore deve posizionarsi in modo che le braccia siano perpendicolari allo sterno e che i gomiti non si pieghino durante la fase di compressione. La compressione ed il rilasciamento devono durare lo stesso tempo 1:1. Il fulcro del movimento sono le anche, non le spalle.

Il torace si deve abbassare di 1/2 - 1/3 del suo spessore (circa 4 - 5 cm nell’adulto medio) e questo è l’unico strumento per valutare la forza delle compressioni in relazione alle dimensioni fisiche del paziente.
.
Il soccorritore/i deve/devono alternare 30 compressioni e 2 insufflazioni. Si devono erogare circa 100 compressioni al minuto. Nel massaggio cardiaco le mani non devono essere sollevate dal punto di compressione: se questo accade, dobbiamo ricercare il punto corretto.

Non interrompere mai la rianimazione cardiopolmonare a meno di: 
➢ Arrivo di un defibrillatore automatico esterno (DAE) 
➢ Comparsa di segni di circolo (movimenti, tosse) 
➢ Ripresa di attività respiratoria 
➢ Arrivo dei soccorsi avanzati 
➢ Esaurimento fisico dei soccorritori

Nel video sottostante, la guida pratica di primo soccorso e le manovre di BLS





martedì 21 luglio 2015

ARRESTO CARDIACO - PRIMO SOCCORSO

Arresto cardiaco
Il massaggio cardiaco (sezione trasversale) 
Cos'è 

L'arresto cardiaco è la cessazione dell'attività del muscolo cardiaco che può avvenire per molteplici cause. Per quanto riguarda il primo soccorso, il rischio di un arresto cardiaco è frequente nel caso


di infarto, folgorazione,asfissia e shock.

Sintomi
Quando il cuore cessa di battere la persona è incosciente, la respirazione e il polso sono assenti, la colorazione della pelle è pallida, le labbra e le unghie possono essere cianotiche (violacee), le pupille in breve si dilatano, divengono fisse, non reagiscono alla luce.

Intervento
E' necessario agire con la massima tempestività: dopo 3 o 4 minuti dall'arresto cardiaco i danni al cervello sono irreversibili. E' necessario chiamare i soccorsi urgentemente spiegando la situazione affinché arrivino pronti e preparati per un intervento rapido ed efficace.
In attesa dei soccorsi bisogna procedere al massaggio cardiaco e alla respirazione artificiale. In questo modo l'infortunato viene tenuto in vita meccanicamente sino all'arrivo in ospedale.

Gravità
La gravità è massima: dopo pochi minuti che il cuore si è fermato ha inizio la morte cerebrale.


"Un attimo! Cosa vuoi che sia un attimo?"

Mentre gioca a calcetto con i suoi amici, un uomo viene colpito da infarto. Non è facile mantenere il sangue freddo in queste circostanze, ma dovranno essere i suoi amici a comprendere la gravità della situazione e, dopo aver chiamato il 118, a fornirgli un primo soccorso.


In un prossimo articolo approfondiamo le manovre di primo soccorso in caso di un arresto cardiaco, adesso, vi mostrerò un video girato dai colleghi  della Misericordia di Livorno in collaborazione con l'Azienda USL 6 Centrale operativa 118 e il Comando di Polizia Municipale di Livorno.

Vedrete quanto è importante anche un solo attimo,che può salvare o far perdere la vita a una persona,  nel video ci sono due tipi di interventi, uno sbagliato e uno corretto. Ognuno di noi può salvare una vita!

Buona visione :)


lunedì 20 luglio 2015

Lo smog "restringe" il cervello: scoperto effetto invecchiante sui neuroni

Uno studio americano condotto su 943 persone residenti in zone metropolitane dimostra che le polveri sottili aumentano il rischio di ictus silenziosi.


L'esposizione a lungo termine all'inquinamento atmosferico "invecchia" il cervello e aumenta il rischio di ictus "silenziosi" che il paziente scambia per banali mal di testa. E' quanto afferma uno studio condotto dal Beath Israel Deaconess Medical Center di Boston, negli Usa, che ha preso in esame un campione di 943 persone residenti in zone metropolitane. La diminuzione del volume cerebrale dovuta allo smog, in particolare, comporta una perdita di neuroni pari a quella legata all'invecchiamento di un anno.

Lo studio - Gli scienziati spiegano che ogni incremento di pochi microgrammi dell'inalazione di polveri sottili (Pm 2,5) si traduce in un anno di "anzianità" in più. I soggetti più a rischio sono gli anziani, anche quelli che godono di ottima salute. I 943 adulti sani esaminati nel corso dello studio avevano un'età minima di 60 anni e vivevano nel New England, la regione di Boston. Dopo aver misurato le dimensioni del cervello dei soggetti tramite risonanza magnetica, i ricercatori hanno confrontato i risultati con i livelli di smog misurati attorno alle loro abitazioni.

Salute cerebrale a rischio - Dai test è emerso che un aumento di 2 microgrammi per metro cubo nella media delle polveri sottili è associato a una diminuzione dello 0,32% del volume cerebrale: vale a dire più o meno la stessa perdita di neuroni che si vede con un invecchiamento di un anno. I soggetti nelle zone più inquinate hanno anche mostrato un rischio maggiore del 46% di sviluppare i cosiddetti "ictus silenziosi", che non danno sintomi immediati ma sono associati a fenomeni di demenza. "Ancora non è chiaro cosa possa legare le polveri e le dimensioni del cervello - scrivono gli autori - ma è probabile che l'effetto sia dovuto all'infiammazione causata dallo smog".

Il costo dello smog in Europa - Ogni anno l'inquinamento atmosferico causa in Europa circa 600mila morti e centinaia di migliaia di malati, che costano 1.600 miliardi di dollari (pari a 1463 miliardi di euro). Lo afferma un report dell'ufficio europeo dell'Oms, secondo cui per l'Italia questo "peso", dovuto soprattutto a malattie cardiovascolari e tumori, è pari al 5% del Pil.

Smartphone nel mirino, basta il "bip" di una notifica per distrarre il cervello

Una ricerca della Florida State University ha rivelato che è sufficiente un messaggio o un aggiornamento per spegnere la nostra attenzione come con una telefonata


 E' sufficiente una singola notifica partita dal nostro cellulare per distrarci tanto quanto una telefonata. A rivelarlo è una ricerca condotta dalla Florida State University e pubblicata sulla rivista Journal of Experimental Psychology. Che sia un "bip", una vibrazione o un trillo non importa: l'effetto sul nostro cervello è istantaneo e spegne la nostra attenzione, bloccando totalmente l'azione o il lavoro che si stava compiendo.

Che i dispositivi elettronici multimediali non avessero effetti benefici sull'attività neuronale era stato già dimostrato da un recente studio della Microsoft. Il lavoro dei ricercatori statunitensi ha però "quantificato" la portata di distrazione causata dallo smartphone o dal tablet, analizzando il rapporto tra l'arrivo di un segnale sul cellulare e il rendimento professionale.

L'esperimento - I test sono stati condotti su 150 soggetti suddivisi in due gruppi, ai quali è stato chiesto di svolgere un lavoro al computer. Durante la prova del secondo gruppo, però, i ricercatori hanno fatto in modo che il cellulare dei partecipanti squillasse o emettesse comunque un segnale. Il risultato? Bastava anche una semplice vibrazione o un "bip" per distrarre un soggetto completamente dal compito assegnatogli.

Distrazione invisibile - "I nostri risultati suggeriscono che gli smartphone possono ridurre l'attenzione delle persone anche se queste non interagiscono con il dispositivo" hanno spiegato gli autori dello studio. "Potrebbe diventare sempre più difficile mettere da parte i cellulari e concentrarsi pienamente su un'operazione alla volta, qualunque essa sia". Secondo gli studiosi la distrazione può avvenire anche senza alcun segnale da parte del cellulare: basterebbe, insomma, il dubbio o anche solo il "pensiero".